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mercoledì 21 novembre 2012

La Liturgia, cammino per vivere la fede


Da qualche settimana è iniziato l’anno della fede indetto da Papa Benedetto XVI. In quest’anno siamo invitati a riscoprire il dono della fede che abbiamo ricevuto nel giorno del battesimo. Con la passione, morte e risurrezione di Gesù noi tutti abbiamo ricevuto in dono una vita nuova. È questo il fondamento del nostro essere cristiani: Dio Padre ha così tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio. L’amore di Dio, Gesù ce lo trasmette in una maniera molto concreta perché dona la sua vita per noi. Morendo ha distrutto la nostra morte, e risorgendo ha ridato a noi la vita.
Questo evento, che ha cambiato una volta per sempre la storia dell’umanità, pur essendo un evento unico e irripetibile, segna ogni momento della nostra vita. Mediante il battesimo, gli uomini vengono inseriti nel mistero pasquale di Cristo: con lui morti, sepolti e risuscitati, ricevono lo Spirito dei figli adottivi, «che ci fa esclamare: Abba, Padre» (Rm 8,15), e diventano quei veri adoratori che il Padre ricerca. Allo stesso modo, ogni volta che essi mangiano la cena del Signore, ne proclamano la morte fino a quando egli verrà.
La liturgia della Chiesa fa sì che il nostro credere non rimanga solo una serie di concetti da credere o un discorso da fare per difendere il proprio stile di vita. In ogni azione liturgica ci è concesso di entrare in un altra logica: la logica della festa, che va oltre il tempo e lo spazio dell’edificio nel quale ci troviamo fisicamente. I segni sensibili (parole e gesti) e gli elementi naturali (acqua, olio, profumo, luce, pane, vino ...) insieme all’incontro con le altre persone, ci portano a comprendere che l’evento di Gesù, nel quale noi crediamo, non coinvolge solo qualche aspetto della nostra vita. Attraverso i simboli (segni che veramente significano e rendono presente le realtà alle quali rimandano) noi viviamo la passione e risurrezione di Gesù «dal vivo», ci lasciamo colpire da quell’amore che si dona, e da questo momento pregustiamo la gloria che conosceremo in pienezza nella vita eterna.
In questo senso, la liturgia ci guida nel cammino verso un incontro sempre più profondo con il nostro Dio, cosicché il credo che professiamo non è una formula da recitare per esprimere l’adesione ad un gruppo, ma è anzitutto un dialogo di amore con il Dio che vogliamo conoscere come la ragione della nostra esistenza

fr. Christian A. Borg

martedì 6 novembre 2012

I nuovi fratelli, per un nuovo cammino. Inizia l'anno formativo 2012 - 2013


Ciao, carissimi! Mi chiamo fr.Martin, ho 26 anni e vengo dall’Austria. Ho conosciuto i frati presso la parrocchia dove ho vissuto fino all’entrata in convento. Per tanti anni ho vissuto nell’indifferenza. Poi, in un momento della mia vita, il Signore è riuscito a farsi ascoltare, a vincere la mia smania di egoismo e l’indifferenza in cui vivevo, mediante la confessione. Nel tempo seguente non sono più riuscito a smettere di pensare a lui, di pregarlo, a escluderlo dalla mia esistenza. Così ho iniziato a vivere una vita più consapevole, grazie alla preghiera e ai sacramenti. Preziosa è stata per me la mediazione dei frati: la loro presenza, la loro disponibilità ad ascoltarmi quando volevo parlare, condividere oppure quando ero triste e in difficoltà. I frati sono stati per me un’immagine di Gesù che mi ha accolto nelle sue braccia, nella sua Chiesa.
Malgrado ciò, il desiderio di donarmi al Signore non si è realizzato subito. Ma lui mi ha concesso il tempo necessario per riflettere, pregare, e affidarmi. Alla fine sono passati diversi anni, in cui lui stesso mi ha guidato nei miei passi spirituali. Ora sono convinto: il tempo è di Dio, e tutto è un progetto di grazia, per ognuno di noi.
Adesso mi trovo al Franciscanum. I miei superiori mi hanno mandato qui per proseguire gli studi teologici. E’ una bellissima esperienza vivere il tempo della formazione in questo luogo particolare, accanto al nostro padre san Francesco.
A tutti voi auguro di incontrare il Signore personalmente, soprattutto nei sacramenti. Vi faccio una proposta: rimaniamo uniti nella preghiera con Gesù Cristo.

 Sono fr. Rosario Maria, ho 28 anni e vengo da Marineo (PA). Questo è il quinto anno di un meraviglioso cammino alla sequela di Cristo, che dalla tristezza mi ha condotto alla gioia, dal buio alla luce. Gesù Cristo ha dato un senso alla mia vita, un senso che non avrei potuto trovare senza di Lui. Attraverso incontri “speciali” mi ha portato a fare della mia vita un dono a Dio e agli altri. E nel donare la mia vita a Dio e ai fratelli ho compreso che in realtà è Gesù che ha fatto a me il dono della sua vita. Desidero vivere non è una santità straordinaria ma la fedeltà a ciò che Gesù mi chiede ogni giorno: impegnarmi a fare grandi le piccole cose, a fidarmi di Lui, a lasciarlo agire nella mia vita, a far crescere in me il desiderio di incontrarlo. Tra le esperienze che hanno cambiato la mia vita, le più significative sono state: il corso di cresima a 24 anni, l’esperienza di animatore con i bambini, il servizio con i più poveri e gli ammalati. Sono tutte cose che abitano il mio cuore e, tra questi,  il desiderio, ancora poco ascoltato, di essere missionario.  L’invito che di Gesù nel Vangelo sento più forte è: «Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!».  Che altro dirvi? … pregate per noi! Il Signore vi dia Pace.

Io sono fr. Luca, ho 24 anni e vengo dalle Marche. Il mio cammino vocazionale inizia nel 2007, dopo un  incontro con alcuni frati, avvenuto in circostanze assolutamente particolari, in un momento molto difficile della mia vita (ero molto lontano dalla Chiesa e da Dio): un incontro che oggi considero per fede come un dono straordinario che il Signore mi ha fatto e che mi ha cambiato la vita. A seguito di esso ho iniziato un percorso di direzione spirituale, che mi ha portato a fare la scelta di entrare in convento, cosa avvenuta nel settembre 2009 a Brescia. Dopo due anni di postulato ho deciso di continuare il mio cammino in noviziato, che ho compiuto ad Assisi presso la basilica di San Francesco. L’8 settembre di quest’anno ho fatto la professione temporanea e ora mi trovo qui al Franciscanum a compiere gli studi di filosofia e teologia, sforzandomi di seguire giorno dopo giorno il Signore Gesù Cristo, nella gioia e nelle difficoltà, confidando solamente nel suo amore gratuito e senza limiti

Sono fr. Innocenzo, ho 34 anni e vengo da Aprilia, provincia di Latina. Ho svolto per anni un’attività in proprio: in totale indipendenza, libero di gestire la mia vita come meglio credevo, lontano dalla Chiesa e con un’idea tutta personale di Dio. Grande artista della religione “fai-da-te” dove prendi tutto ciò che ti fa comodo per crearti una religione che assomiglia ad un quadro pieno di niente. Ma un giorno, in occasione della morte del Beato Giovanni Paolo II, qualcosa di inspiegabile mi portò a entrare in chiesa. Si combinarono, quasi miracolosamente, incontri ed eventi. Qualcosa stava cambiando; era l’immagine di Dio, il volto di Suo Figlio, l’Amore che ti fa esplodere l’anima. Qualcuno mi chiamava, non una voce, non un messaggio, non una visione ma una stretta al cuore che diceva “vieni, seguimi”.
Oggi sono qui, in una splendida fraternità, mi sento a casa. Servo il Signore come posso e ne assaporo la presenza nei gesti di ogni giorno e nelle persone che incontro, in tutti quei santi sconosciuti che fra gioie e dolori vivono la loro vita. Pace e bene a tutti voi!

Il Signore vi dia la pace! Mi chiamo fr. Frank-Ignazio Hebestreit e sono nato e cresciuto 30 anni fa nella Germania. Nel 2001, dopo il liceo, ho vissuto un forte momento di conversione personale verso Gesù Cristo, mosso da una ricerca intensa della verità e della vera pace del cuore mi sono dedicato allo lo studio della filosofia all’università cattolica di Eichstaett, accompagnato dei gesuiti. Verso la fine del dottorato in filosofia, nel 2008, ho trovato una risposta concreta al mio desiderio di vivere con assoluta autenticità la fede e il rapporto con Cristo. Nello spirito di San Francesco ho trovato tutta la libertà e l’armonia, la gioia di vivere e di dare la vita.
Mentre vivevo il postulato in Germania e poi a Brescia, questa intuizione e serenità sono cresciute al punto di considerare questa strada la “mia”, quella di Dio pensata per me. Nell’anno della grazia, durante il noviziato ad Assisi, presso la tomba del padre San Francesco, ho potuto sperimentare di vivere con Dio e insieme con i fratelli per la sua gloria. Così ho presi i voti con la professione semplice l’8 settembre 2012 nella basilica di s. Francesco d’Assisi, ad oggi mi trovo nella possibilità di poter esplorare la mia consacrazione al Signore al Franciscanum, la casa formativa dei frati minori conventuali ad Assisi.