Carissimi Amici, siamo alla undicesima Domenica del Tempo Ordinario. Questa Domenica la liturgia ci propone il Vangelo di Luca con il brano della peccatrice perdonata. Pubblichiamo la riflessione del nostro fra Daniele Giombini. Buona lettura e buona Domenica!
Il Signore vi
dia pace!
Questa domenica
la liturgia ci presenta una immagine bellissima di come l’amore generi vita,
rialzi dal buio di una morte spirituale e ci richiami ad una gioia piena!
Questo messaggio di speranza, Gesù ce lo propone con l’aiuto di una donna, “una donna, una
peccatrice di quella città”!
L’invito che Gesù
ci fa, oggi, a ognuno di noi, è ben espresso nelle parole che il Signore
rivolge a Simone: «Vedi questa donna?». Più che una domanda, è un invito: guarda
questa donna, non avere paura, perché proprio lì dove pensi ci sia la tua più
grande miseria, la cosa più indegna di te, è lì che si può fare esperienza
della misericordia di Dio! Gesù non si vergogna di farsi toccare da nessuno,
anzi Lui desidera una relazione concreta con noi!
Perché il Suo tocco è un
tocco guaritore! Il racconto
della parabola del creditore e dei due debitori, serve a Gesù per aiutare il
fariseo Simone, e ognuno di noi, a entrare in una nuova logica! Dio non è uno
che deve essere pagato, è uno con cui vivere! Dio non “fa le pulci” su quanto
ha dato e quanto gli abbiamo restituito, ma è uno che ci ama e ci invita a fare
dell’amore (che è sempre un prestito a fondo perduto!) la nostra esistenza!
Perché solo se
amiamo, esistiamo, perché solo se amiamo ritroviamo la nostra vera identità,
perché solo se amiamo… viviamo!
«Chi
di loro dunque lo amerà di più?».
Finchè mi rapporto con freddezza e
calcolo, con la presunzione di chi dice “in fondo in fondo non sono mica tanto
male… guarda gli altri che fanno questo e quello!”… finché starò fermo a questo
livello, non sperimenterò mai il perdono di Dio. MA, se non sperimenterò mai il
Suo Perdono, allora, non avrò la possibilità di conoscere il Suo Amore. E, SE
non conoscerò il Suo Amore, non potrò mai veramente amare!
Il lungo cammino che ci porta ad
allontanarci dal peccato non sta nella rincorsa spasmodica ed angosciata della
nostra perfezione, ma nel coraggio di porci davanti a Dio nella verità, è lì
che il nostro peccato perde forza!
Siamo perdonati dai nostri peccati
perché siamo entrati nell’amore di Dio, perché abbiamo stabilito una relazione
con Lui!!! E’ in questa relazione che sta la nostra perfezione!
«Io
vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei
farisei, non entrerete nel regno dei cieli» (Mt5,20): la giustizia perfetta è
la misericordia!
La vera
conversione porta a un cambiamento concreto della nostra vita, altrimenti si
ritorna ad essere come Simone! Ecco allora il circolo dell’amore e del perdono:
“sono perdonati i suoi molti
peccati, perché ha molto amato”:
perché ciò che a Dio interessa, non sono
le nostre “cadute”, ma il fatto che noi amiamo e, visto il parallelo profano
“solo chi fa sbaglia”, allora è comprensibile che a chi ama, Dio non rifiuterà
certo il suo amore;
ma
anche a chi molto sarà perdonato molto amerà:
perché solo essendo consapevoli dell’opera di misericordia che Dio ha fatto in
noi, la nostra vita non potrà che rispecchiare questa logica. Un amare che sarà
concreto, che sarà toccare gli intoccabili.
Si vede che c’è
lo Spirito Santo nel nostro cuore dalla GRATITUDINE, dallo stare davanti agli
altri, sapendo che noi, per primi, siamo dei poveri che sono stati perdonati!
Solo così potremmo fare gesti di amore esagerato, come questa donna, come Gesù
sulla croce! Gesti
che provocheranno anche scandali e incomprensioni. Se sapremo andare avanti
nella nostra missione di essere “portatori del Suo Amore”, nonostante le
critiche, le accuse, le incomprensioni, e senza chiederci se chi stiamo amando
meriti o meno il nostro amore, allora saremo veramente immagine di quel Gesù
che affronta il dono massimo di sé, sulla croce, senza rimpianti e senza
rancore, ma solo con puro amore!
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