Un’esperienza di servizio ad Assisi
Ho trascorso il mese di luglio al Sacro Convento con i fratelli bisognosi di
cure. È stato un tempo molto “intenso” che, però, mi ha aiutato tanto a
scoprire il senso e il valore di tale servizio. In un’ammonizione che il
Santo Padre, Benedetto XVI, ha fatto da poco parlando a tutti gli operatori
sanitari ha detto che in questo servizio «è necessaria sì competenza
professionale, ma a questa però va accompagnata tanta umanità, cioè Amore. I
fratelli anziani ci danno la possibilità di essere delle riserve di amore».
Le parole del Papa, mi pare che bene esprimono la ricchezza del servizio fatto.
Al termine di quanto ho vissuto, sento di aver dato a questi fratelli solo
il minimo rispetto per ciò che ho ricevuto dall'ascolto delle loro esperienze
di vita religiosa, vissuta all'insegna del dono totale di sé ai fratelli.
Questo diventa per me un tesoro da custodire gelosamente. Un tesoro che
arricchisce la mia esperienza di fede.
È vero quello che diceva il nostro grande san Massimiliano Kolbe: «Solo
l'Amore crea!».
Questo Amore, ho potuto viverlo anche nell'esperienza di ascolto alla
portineria del convento, dove arriva gente che ha tanto bisogno di parlare, di
aprire il cuore, affidando alle preghiere dei frati le più svariate situazioni.
Anche questo è stato un servizio prezioso che mi ha aiutato a prendere
coscienza della mia vocazione e al tempo stesso mi ha fatto sperimentare la
consapevolezza che la vocazione non è un dono personale, ma un dono a servizio
dei fratelli.
Con questo spirito e con la certezza dell'aiuto di Dio vado avanti fratelli
nel tempo che ancora mi aspetta.
Pace e bene!
fra Nicola Solente
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