Un pensiero del rettore sul tema formativo di quest'anno:
Il
Vangelo di Marco, raccontando la chiamata dei discepoli, dice che Gesù «ne stabilì dodici, che chiamò apostoli,
perché stessero con lui e potesse inviarli a predicare» (3,14). A proposito
della missione, s. Francesco scrive nella Regola che i frati devono essere «soggetti ad ogni creatura umana per amore
di Dio…e che quando vedranno che piace al Signore, annunzino la parola di Dio»
(FF 43).
Si
comprende che la missione nasce da una relazione profonda con Cristo. La prima
forma di evangelizzazione è la testimonianza della propria vita. Paolo VI in un
discorso del 1974 dice: «L'uomo
contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i
maestri lo fa perché sono dei testimoni... È dunque mediante la sua vita, che
la Chiesa evangelizzerà innanzitutto il mondo, vale a dire mediante la sua
testimonianza vissuta di fedeltà al Signore Gesù, di povertà e di distacco, di
libertà di fronte ai poteri di questo mondo, in una parola, di santità». E
Giovanni Paolo II, nell’enciclica Redemptoris Missio aggiunge: «la chiamata alla missione deriva dalla
chiamata alla santità».
In
tale prospettiva la nostra fraternità ha intrapreso il cammino formativo di
quest’anno. Spinti dal desiderio di incontrare Cristo, guidati dalla Parola e
sostenuti dalla testimonianza dei fratelli vogliamo “diventare uomini missionari” per annunciare il Signore dove ancora
non è conosciuto.
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