Carissimi amici, pubblichiamo la riflessione di fra Luca Marcattili sul Vangelo di questa Domenica, solennità dell'Ascensione. Una domenica in cui celebriamo il mistero che riempie la nostra vita di gioia vera e di Speranza... da testimoniare al mondo intero! Buona lettura!
In
questa domenica la liturgia ci presenta l’Ascensione di Gesù al cielo
raccontata dall’evangelista Luca. Mi piace partire dalla fine di questo brano
quando si dice che dopo l’ascensione di Gesù al cielo i discepoli “tornarono a
Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio”. E’
interessante notare come questo sia non solo il finale di questo brano
domenicale, ma anche di tutto il vangelo di Luca, un finale positivo ed
entusiasmante, che ci appare quasi incredibile se vediamo a come le cose
stavano andando fino a poco prima.
Ma
perché cosi tanta gioia? Gesù non si è forse allontanato da loro
definitivamente? Che motivo c’è di essere così felici se non potranno più
vederlo in carne e ossa? Inoltre questa felicità incontenibile sembra quasi una
contraddizione rispetto al loro atteggiamento precedente, quando dopo la morte
in croce del loro Rabbì, erano invece tristi ed impauriti.
Cosi
viene sinceramente da chiedersi: sono forse schizofrenici? Oppure è cambiato
qualcosa? Tanti interrogativi mi sorgono nel cuore leggendo questa pagina,
eppure so che una risposta c’è a tutte queste domande. E credo che stia in una
parolina tanto semplice quanto profonda: speranza!
Si,
quella speranza che è il vero carburante della vita, che è ciò che ci fa capire
che quando tutto sembra finito invece c’è ancora un’altra possibilità che ci
viene data (notare bene: CI viene data, non ce la diamo da soli!). E chi da ai
discepoli questa speranza, questa vita rinnovata, è colui nel quale avevano
riposto ogni loro precedente aspettativa (che non è speranza anche se a volte
ci illudiamo che lo sia), colui che credevano perduto per sempre e che invece è
tornato alla vita, e che in fondo è tornato per loro e anche per noi!
E
cosi esplode la gioia, perché la Risurrezione non può non essere gioia, non può
non essere vita che si rinnova, ma che si rinnova da un seme che sembrava morto,
distrutto … questa è speranza: sapere che dopo quella che sembrava la fine, in
verità c’è un nuovo inizio che ci attende … e come può questo non trasformare
il cuore?
Cosi
l’Ascensione è sicuramente un nuovo saluto, ma non un addio; i discepoli sanno
infatti che il tempo che ora vivranno è solo un’attesa momentanea prima di
poter stare per sempre con colui che amano, un tempo che richiede però un
impegno attivo da parte loro e cioè di far conoscere a tutti la propria eccezionale
esperienza, quanto hanno essi hanno vissuto. E’ Gesù stesso che lo ordina loro,
mentre invece lo Spirito Santo sarà colui che li accompagnerà in questa
missione di annunciare ad ogni uomo e donna che la speranza ha vinto sulla
disperazione, che Dio in Cristo ha trionfato sulla morte!
Nessun commento:
Posta un commento