Carissimi Amici, il Signore vi dia Pace. Sono passati appena due giorni dalla festa di Pentecoste. Vogliamo condividere con voi la testimonianza vocazionale del nostro fra Frank Hebestreit, per vedere concretamente come lo Spirito Santo opera nella nostra vita. Anche se, il suo, è sempre un agire silenzioso, possiamo, però, ben accorgerci di cosa è capace di fare...
Sono fra Frank e vengo dalla “grande” Germania, dove
sono nato e cresciuto. Da circa 5 anni vivo in Italia. Ma, volete sapere
per quale motivo sono passato da würstel e krauti a caffè e dolci? È un lungo
cammino di ricerca della verità sulla mia vita, su Dio e sugli altri. Vi
racconto alcuni momenti importanti di questa avventura personale.
Dopo
il servizio civile volevo studiare, ma mi sono gravemente ammalato. Durante la
degenza all’ospedale Dio mi ha aperto gli occhi attraverso la verità contenuta
nei Vangeli che ho letto quattro volte di seguito, perché sentivo in essi una
profondità inedita da scoprire.
La mia conversione è avvenuta in mezzo a tanti
malati e alla loro vicinanza. Così potevo toccare con mano che Dio agisce
ovunque: nella miseria e nella gioia. Dopo un certo tempo ho, poi, ripreso
l’idea dello studio andando all’università di Eichstätt, un piccolo paese nella
Baviera, di stile barocco, molto carino. Qui ho incontrato per la prima volta
un cattolicesimo forte.
Fino a quel momento avevo fatto esperienza nella
comunità protestante, pur essendo stato battezzato nella Chiesa Cattolica.
Ma, conosciuta la ricca spiritualità, la tradizione e la comunità mi sono
convinto a fare un passo in avanti. Nella notte di Pasqua del 2004 ho ricevuto
la confermazione dello Spirito per trovare la vera strada per la mia vita. Intuivo
il percorso, ma non avevo chiarezza su me stesso e su cosa fare della mia vita.
Ho iniziato a studiare scienze politiche, ma un incontro speciale con un ex-certosino
mi ha aperto gli occhi al mondo della filosofia. Erano le
domande filosofiche che mi attiravano, mi spingevano a
cercare. Ho scoperto la libertà del pensiero. In definitiva la possibilità di percorrere
la via per conoscere Dio. Da questo momento in poi la filosofia, insieme con la
luce della fede, sono state la lampada per illuminare la mia interiorità e per
capire il mondo. Ben presto mi è affiorata l’idea di farmi religioso. Nel
dicembre 2008 ho incontrato, su proposta di una cara amica, i Frati Minori Conventuali.
Una via alla quale non avrei pensato neanche in sogno. Non conoscevo niente di
san Francesco e dei suoi compagni e non mi trovavo nello spirito francescano.
Così per lo meno pensavo io. Ma Dio conosceva la verità nascosta anche a me
stesso e mi ha condotto nella comprensione con molta pazienza e amore. Finito
il dottorato, sono entrato nel postulato della provincia tedesca nel 2009,
sempre dubitando: “ma è questa la mia strada?
Impossibile!” Così parlava la mente, il calcolo, la paura. “Ma è tutto vero, questo sei tu!”,
rispondeva il cuore.
Ho trascorso un anno intero
con questa tensione dentro, prima della proposta di continuare il cammino vocazionale in Italia, a Brescia.
Ventiquattro ore di tempo per decidere.
Tutto questo senza conoscere neppure una frase in italiano. Ma stavo facendo qualcosa che contava più di mille discernimenti, e in contrasto con la mia abitudine
intellettuale: mi sono fidato di Dio.
Forse
era più facile per me capire Hegel e Kant, che fare questo semplice gesto di
fiducia, perché era questo che Dio voleva da me, la mia mano aperta. E così si
aprì un mondo nuovo, quasi una vita nuova. All’inizio è stato duro: la cultura,
la lingua, il vivere insieme e il disagio di non poter esprimere le mie
emozioni, i miei stati d’animo. Naturalmente l’atmosfera umana. Ma grazie ai fratelli
e a uomini gentili e benevoli mi sono aperto alla vita, a me stesso, alla mia
interiorità e alla bellezza del mondo. Perciò rendo grazie ogni giorno per il
dono di stare in questo paese per provvidenza divina. Dopo il Postulato sono entrato
in noviziato, la fase di discernimento per la professione religiosa, ad Assisi,
proprio vicino alla tomba del nostro padre San Francesco. È stato un anno di
crescita, di conferma della mia intuizione di fondo della voce di Dio: “questa è la strada!”.
La visita dei luoghi
francescani, il vivere accanto al Santo e respirare l’aria di questo luogo mi
hanno portato alla certezza intima di voler condividere in profondità la vita
con Cristo nella fraternità. Il giorno 8 settembre 2012, nella Basilica
inferiore di S. Francesco in Assisi, ho fatto la professione dei voti di
povertà, obbedienza e castità. Solo in seguito ho realizzato che la professione
fatta si rivela come tale solo nel vissuto quotidiano. È come un viaggio che si
organizza. Una volta progettato non rimane che mettersi in cammino, non solo
con la mente, ma soprattutto con il corpo, cioè con tutto te stesso. Dal 2012
sto (nuovamente) studiando teologia. Sono già alla fine del percorso di studi. Ma
la ricerca della verità continua. È un pochino come nel film “Il Signore
degli anelli”: vivere in compagnia per diventare veramente me stesso e un
dono per gli altri con Dio, il mio unico “tesoro” (senza rinunciare alla mia
passione di giocare a ping pong!).
La pace del Signore sia con voi!
Sehr geehrter Bruder Frank Ignatius,
RispondiEliminaich bin, wie Sie auch, in Körner aufgewachsen. Ihre Eltern kamen nach Körner, zu der Zeit als ich aus Körner weggezogen bin, so dass ich Ihre Familie nur von der Ferne kenne. Ich hätte nie gedacht, dass sich ein junger Mann, aus diesem Ort, heutzutage auf den Weg zum Priestertum begibt. Ihr direkter Vorgänger diesbezüglich war Joachim Meisner, mein Onkel. Aber der liebe Gott verlässt sich nicht auf meine Einschätzungen. Ich wünsche Ihnen Erfüllung und Freude auf Ihrem Pilgerweg zu Gott und im priesterlichen Dasein. Verbunden im Gebet am Tag ihrer Weihe
Stefan Meisner, Zeuhten