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domenica 22 maggio 2016

TRINITÀ: UN DIO CHE È RELAZIONE!

Carissimi Amici, pubblichiamo la riflessione di fra Massimiliano Volante sul Vangelo di questa Domenica, solennità della SS Trinità. E' davvero difficile parlare di questo grande mistero, ma non è difficile comprenderne la logica: quella di donazione totale, reciproca e per Amore tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo ci insegnerà ogni cosa. Chiediamo a Lui di insegnarci ad Amare in questo modo "trinitario"! Buona Domenica!


La festa della Trinità è una festa “strana” perché non è memoriale di un evento della vita di Cristo! Il mistero della Trinità sconvolge il modo di pensare umano e religioso. Con la Chiesa oggi contempliamo Dio nella sua realtà più profonda e più intima: Dio è Padre creatore, Figlio redentore e Spirito Santo amore. 

L’unico modo di entrare in questo mistero della fede è partire da Cristo. Gesù stesso rassicura i discepoli promettendo lo Spirito Santo che attinge direttamente tutta la verità dal Padre e dal Figlio. Il brano evangelico è tratto dai “discorsi di addio” di Gesù.

Nel Vangelo di questa Domenica si parla dello Spirito che guida alla verità. Spesso i discepoli sono incapaci di cogliere il senso profondo dell’insegnamento di Gesù. Lo Spirito Santo ci guida alla conoscenza progressiva della sua parola, non annunziando cose nuove, ma consentendoci di penetrare sempre più la verità rivelata da Gesù.
Gesù aveva glorificato il Padre durante la sua esistenza terrena. Ugualmente lo Spirito Santo glorificherà Gesù, facendo conoscere ai discepoli la gloria del figlio di Dio e la salvezza da lui attuata con il suo innalzamento in croce. 

Tra le persone divine esiste una comunione profonda di vita: il Padre comunica al Figlio tutto quello che ha, il Figlio lo trasmette allo Spirito, e questi, ai discepoli, a noi. Gesù, che ha insegnato per anni ai suoi discepoli, a un certo punto dice: “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”. 

Anche Gesù ha fatto l’esperienza del desiderio di comunicare molte cose ma di rendersi conto che l’altro, gli altri non sono in grado di comprenderle, di portarle dentro di sé. In ogni relazione l’assiduità provoca una crescita di conoscenza, l’ascolto e le parole scambiate permettono una maggior comunicazione con l’altro, ma a volte ci si trova di fronte a dei limiti che non si possono oltrepassare. L’altro non può comprendere, non può accogliere ciò che si dice. 

Si manifesta il limite, una barriera che può anche far soffrire ma che va accettata. Gesù, però, getta lo sguardo sul tempo dopo di sé, con fede, fiducia e speranza: “Oggi non capite, ma domani capirete”. Egli sa che la vita e la storia sono anch’esse rivelatrici; che vivendo si arriva a capire ciò che abbiamo semplicemente ascoltato; che è con quelli con cui camminiamo che si comprendono più profondamente.

La nostra fede non è statica, non ci è data una volta per tutte come un tesoro da conservare gelosamente, ma è un dono che cresce nelle nostre mani. Questa crescita è un cammino “guidato” dallo Spirito Santo: “Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità”.

Le parole di Gesù sullo Spirito Santo, dunque, ci indicano il Padre, Dio, perché il Padre e il Figlio hanno tutto in comune: il Figlio è la Parola emessa dal Padre e lo Spirito è il Soffio di Dio che consente di emettere la Parola. È in questo modo che Giovanni, attraverso le parole di Gesù, ci accompagna a intravedere il nostro Dio come Padre, Figlio e Spirito Santo: un Dio che è comunione d’amore, un Dio che nel Figlio si è unito alla nostra umanità e attraverso lo Spirito Santo è costantemente trascinato in questa comunione di vita.

Buona festa della SS Trinità! Il Signore vi dia Pace!

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