La Sfida del Tempo

È un dato di fatto che per molti il tempo costituisce una sfida con il
suo scorrere inesorabile, fino a diventare addirittura una lotta impari, poiché
non possiamo far nulla per fermare il tempo che passa. Oggi il ‘tempo’, come
sensazione soggettiva, sembra scorrere molto più in fretta. Non ce n’è mai
abbastanza, né si arriva mai in tempo e viviamo con ansia quel poco che ci
viene concesso. Inoltre, sempre più s’impone un concetto di tempo vissuto come
qualcosa di discontinuo e frammentario, come il susseguirsi ininterrotto e
accelerato di fatti, situazioni, persone, cose, tutti separati. Non c’è tempo
per approfondire, per fermarsi. Si corre sempre, si rimane sconvolti e storditi
sotto un bombardamento incessante di informazioni. Non ce la facciamo ad
assimilare tutto, spesso ci accontentiamo di un sapere che rimane superficiale,
e si assiste a una diffusa rassegnazione alla mediocrità. L’unica realtà che
unisce questo modo di vivere il tempo è il ‘cambiamento’, inteso come un valore
in se stesso, come se l’unica cosa veramente stabile e certa sia proprio il
fatto che le cose cambiano.
In questa euforia del cambiamento avvertiamo la necessità di un rinnovamento
più profondo, che non sia all’insegna dell’emozione, che riguarda noi stessi,
il nostro modo di sentire, di pensare, di agire. Sentiamo forte il bisogno di
fare chiarezza, di mettere ordine nella nostra vita. Sentiamo insomma la
necessità di un tempo qualitativamente ‘diverso’, un tempo per ‘respirare’. Il
cambiamento che la società ci impone non placa i nostri desideri e i nostri
bisogni più profondi, ma alimenta il senso di insoddisfazione e la stanchezza.
Una parola ricorre spesso nelle nostre conversazioni, anche tra frati: «Sono
stanco, non ce la faccio più». Le vacanze, le ferie, i week end non sembrano
produrre l’effetto desiderato. Le relazioni si fanno complicate, conflittuali,
false e creano forti disagi [
continua...]
fra Giovanni Nappo
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