Tempo come "dono"
Nella prospettiva della fede la sfida del tempo trova, però, una
soluzione. Esso perde quei connotati negativi per ritrovare categorie che lo
definiscono in maniera nuova, come quella del ‘dono’. Il tempo come ‘dono’
offre una possibile risposta alle aspirazioni più profonde dell’uomo. Le sue
attese di riconciliazione, di pace, perdono, di gioia, di incontro, di dialogo
sono tutte facce di un unico ‘bisogno di salvezza’, che l’uomo da solo non può
realizzare. Il tempo è un dono che viene da Colui che è fuori dal tempo; è un
dono grazie al quale il mistero della salvezza diventa storia che penetra nella
vita quotidiana di ciascuno, la quale si trasforma in storia di salvezza.
Per il cristiano questo mistero di salvezza trova il suo centro e
fondamento nella vita di Gesù Cristo. I misteri della sua vita sono distribuiti
dalla Chiesa lungo l’anno, che diventa così “anno liturgico” e i suoi tempi
vengono segnati e ritmati da quegli stessi misteri, anzi ne assumono il nome: tempo
d’Avvento, tempo di Natale, tempo di Quaresima, tempo di Pasqua, tempo
ordinario. Avviene così che il passare del tempo non è più scandito dallo
scorrere inesorabile e anonimo di giorni e di fatti, ma è riempito di sacro e
diventa ‘spazio’ dove il mistero si annuncia, si compie, si celebra e si svela
in tutta la sua bellezza, che è poi la bellezza del volto stesso di Cristo.
In tale prospettiva la Quaresima è un tempo di ‘grazia’ per operare un
cambiamento autentico e una conversione profonda, per riprendere fiato, per
mettere ordine nelle confusioni della propria vita, per stabilire relazioni
autentiche, per riprendere dialoghi interrotti, per gustare il riposo vero… in
una parola: per arrivare alla salvezza! [continua...]
fra Giovanni Nappo
fra Giovanni Nappo
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