Carissimi amici,
condividiamo con voi la riflessione di fr Daniele Sciacca
sul Vangelo di questa quinta
Domenica del Tempo Ordinario.
Buona
Meditazione e Buona Domenica!
Nel Vangelo di questa Domenica Gesù si trova presso il lago di Gennèsaret. La folla che accorre a lui
per ascoltarlo è talmente tanta che Gesù decide di salire sulla barca di Simone
ed usarla come pulpito.
L’evangelista Luca vuole sottolineare la dimensione
feriale della vita. Gesù sale sulla barca
perché è il luogo di lavoro di questi pescatori, suoi primi futuri
discepoli. Trasforma i luoghi della quotidianità in luoghi di annuncio
della sua Parola. E, oltretutto, sono luoghi segnati dal fallimento e dalla
contraddizione.
Alla fine della predicazione, Gesù fa’ a Simone una
richiesta bizzarra: «Prendi il
largo e gettate le vostre reti per la pesca». Come sappiamo il tempo
propizio per pescare è la notte, e quella notte non avevano pescato nulla.
Simone, e qui sta il cuore del vangelo di oggi,
risponde con un atto di fede nella parola di Gesù nonostante la costatazione
del fallimento vissuto quella notte.
Ecco il Signore opera in questa situazione! È la sua
Parola a ottenere l’abbondante pesca, non lo sforzo di Simone e dei suoi compagni.
Quanto liberante può essere questa parola per noi
che siamo così spesso tentati di appropriarci dei doni di Dio, pensando che
tutto dipende soltanto da noi. Dio invece opera gratuitamente senza nostri
meriti.
Davanti ad un risultato così sorprendente, la
reazione di Simone è altrettanto forte: «Allontanati da me Signore perché sono un peccatore».
Da sempre l'uomo trova grande difficoltà ad
accettare la propria creaturalità, tanto che quando qualcosa non funziona vuole
subito cercare di migliorarla. Spesso spendiamo tante energie nel cercare di
eliminare i nostri difetti, con il solo risultato di uscirne frustrati. Fuggiamo
dalla nostra debolezza mentre Cristo incontra l'uomo proprio lì. Direbbe un
autore spirituale: «il problema non è sbagliare di meno, ma amare
di più. E amerà di più colui al quale è stato perdonato di più».
«D'ora in avanti sarai
pescatore di uomini!».
Gesù ci
invita a non preoccuparci se siamo stati manchevoli davanti a Dio, ma a
guardare al futuro.
L’espressione greca si può tradurre: «pescherai uomini vivi». Il mare, per il popolo ebraico è simbolo del male e
della morte.
Il desiderio di Gesù è che, come Simone, anche noi, oggi, ci fidiamo di Lui, e tramite la Parola del Vangelo, facciamo
giungere la sua salvezza a tutti gli uomini e le donne che stanno “annegando”
nella morte. Buona pesca a tutti!
Il Signore vi dia pace!
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