Cari amici, pubblichiamo la meditazione di fra Andrea D'Alessandro
sul vangelo di questa Seconda Domenica di Pasqua
Buona Meditazione e Buona Domenica
Cari
amici il Signore vi dia Pace!
Questa
domenica voglio condividere con voi una riflessione sulle letture e sul Vangelo
che la Liturgia odierna di questa seconda Domenica del Tempo di Pasqua ci
propone.
Nel
Vangelo di oggi, Gesù Risorto, apparendo agli Apostoli nel giorno ottavo della
sua Pasqua proclama una nuova beatitudine, quella che paradossalmente nasce
dalla fede:
“Beati quelli
che pur non avendo visto crederanno”
La
vita della prima comunità cristiana era dunque la “vita di fede” e per questo aumentavano
il numero di coloro che credevano nel Signore. Lo stesso apostolo prediletto
anche se deportato nell’isola di Patmos ha potuto contemplare l’affermazione
della fede vittoriosa nel Cristo Risorto che gli disse:
“Io sono il
Primo e l’Ultimo e il Vivente. Io ero morto, ma ora sono vivo per sempre e ho
il potere sopra la morte e gli inferi” (Ap1,17-18)
Nel
Santo Vangelo riviviamo la gioia della fede delle prime due domeniche di Pasqua,
la sua stessa Risurrezione. Gesù appare ai suoi discepoli “pieni di paura” e
mostra loro “le mani e il costato” e il suo primo annuncio è quello della Pace,
a questo segue il conferimento di una missione di pace, che ha come protagonista
principale lo Spirito Santo e che è rivolta a distruggere quello che è l’ostacolo
più grande alla gioia: il peccato.
Scrive
a tal proposito Papa Paolo VI nella sua Esortazione Apostolica Gaudete in
Domino:
“La pienezza
della gioia sgorga dalla vittoria del Crocifisso, dal suo Cuore trafitto, dal
suo Corpo glorificato, e rischiara le tenebre delle anime: Et nox illuminatio
mea in deliciis meis. La gioia pasquale non è solamente quella di una
trasfigurazione possibile: essa è quella della nuova Presenza del Cristo
Risorto, che largisce ai suoi lo Spirito Santo, affinché esso rimanga con loro.
In tal modo lo Spirito Paraclito è donato alla Chiesa come principio
inesauribile della sua gioia di sposa del Cristo glorificato. Egli suscita in
essa la vita divina e l'apostolato, E il cristiano sa che questo Spirito non
sarà mai spento nel corso della storia. La sorgente di speranza manifestata nella
Pentecoste non si esaurirà”.
Otto giorni dopo, nella seconda
domenica di Pasqua: oggi! La gioia della fede torna ad essere la protagonista.
Gesù si introduce con l’augurio “Pace!” e questa volta mostra le sue cinque
piaghe come dei trofei di vittoria, perché come ci ricorda il profeta Isaia:
“Egli è stato
trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che
ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati
guariti” (Is53,5)
Tommaso, uno dei discepoli che
non era presente alla precedente apparizione del Risorto questa volta, lo
troviamo anche lui insieme agli altri discepoli e in questa apparizione, non
solo può contemplare il suo Maestro vivo e vero con i suoi occhi, ma formula
anche la più alta espressione di fede che troviamo riportata nei Vangeli: “Mio
Signore e mio Dio!”
Fratelli e sorelle,
con questa espressione, Tommaso
ci rende tutti “beati”, noi che non eravamo presenti in quel momento ma che nonostante
tutto crediamo in Lui, nel Maestro e Signore Gesù Risorto e vincitore della
morte. Infatti cosi, conclude San Giovanni, prendendo spunto da questa
situazione per concludere cosi il suo Vangelo: “Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro.
Questi sono stati scritti, perché
crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome”.(Gv20,30-31)
Il Vangelo oggi ci invita a sentirci parte
di Dio, apparteniamo a Lui con tutto il cuore, in ogni circostanza lieta o
triste che sia dobbiamo avere il coraggio di saper dire a Gesù Crocifisso e
Risorto: "Tu sei il mio Signore, tu
sei il mio Dio a te appartengo, voglio ascoltarti, amarti e seguirti per tutta
la mia vita".
Davanti a Gesù che si presenta a me con i
segni della crocifissione devo lasciarmi afferrare e diventare anche io
immagine trasparente del Suo amore. Giovanni Paolo II è stato un grande
testimone del Cristo Risorto per il Suo impegno per la Chiesa, per il mondo,
per ogni uomo.
Amici alla Divina Misericordia oggi ci
affidiamo e ci consegniamo con amore di figli, Gesù misericordioso, nostro
Signore e nostro Dio accoglici anche se ingrati tuoi figli nel tuo meraviglioso
cuore.
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